Avevo vent’anni, un biglietto economico per la Grecia e un’irrefrenabile voglia di partire. Era il 2016, e Rodi è stata la mia prima vera esperienza da viaggiatore con un volo aereo. Non sapevo ancora quanto quella settimana di ottobre avrebbe influenzato il mio modo di viaggiare e il mio rapporto con il concetto di libertà. Non sapevo cosa vedere a Rodi, non avevo aspettative. Per me viaggiare e salire su un mezzo che mi avrebbe fatto volare era di per sé inconcepibile.
Nel 2016 avevo vent’anni e, da qualche anno, cominciava a prendere sempre più campo l’idea del viaggio semplice. Le compagnie aeree low cost si facevano largo e viaggiare diventava sempre più accessibile. Io poi, cresciuto da una madre e un padre che l’ultima volta che volarono era il 1989… immaginatevi l’emozione di uno che il volo l’aveva visto solo nei film.
Fa sorridere pensare a quanto, in meno di 10 anni, possa cambiare il mondo, l’economia e il nostro concetto di “viaggio”. Oggi è follia pensare che spesi praticamente 800€ per volo, hotel all inclusive e noleggio, una cifra che nel 2025 non ha senso, a prescindere dal periodo, anche perchè a Rodi ottobre è ancora alta stagione. Un’isola vera e tutta da scoprire. Proprio come un viaggio a Minorca che si distingue dalle sorelle Maiorca e Ibiza. O come un viaggio a Tenerife. Tutte condividono la stessa cosa: sono uniche.
Perché Rodi è così: libera, selvaggia, solare e sorprendente. E se ti stai chiedendo “cosa vedere a Rodi in 7 giorni?”, ti rispondo con questo racconto, che è metà guida e metà diario. Una storia di vacanze in autunno nella splendida Grecia!
DISCLAIMER:
In questo articolo parlerò della mia esperienza personale, per cui potenzialmente non condivisibile da tutti. Il mio scopo non è quello di criticare altri. Ritengo però che leggere un articolo così, prima di partire, mi sarebbe stato molto d’aiuto, per questo ho deciso di parlarne.
Il primo contatto con l’isola: caldo, vento e libertà
Appena sceso dall’aereo, ho capito subito che Rodi non è un’isola qualsiasi. Il clima ti investe come un abbraccio: il sole è caldo, ma non soffocante, e il vento – quel vento costante – ti accompagna ovunque. Era una di quelle giornate perfette in cui senti di poter respirare a pieni polmoni.
Arrivai a Rodi a fine ottobre, quando in Italia le felpe sono già di ordinanza, ma lì il sole picchia ancora forte e la luce ha quel colore dorato che sembra non voler andare mai via. Un autunno caldo, carico di sale, vento e libertà.

Inizialmente provammo a prendere un quad, ma la mia incapacità, essendo la prima volta, non convinse il ragazzo del noleggio. Così noleggiai un normale scooter. Partimmo, un abbozzo della vecchia versione di Google Maps tra le mani e zero piani precisi. Solo voglia di perdermi. Fu lì che notai qualcosa di curioso: la maggior parte degli isolani guidava senza casco. Per me, che venivo da un’Italia fatta di regole, era uno shock. Mi sembrava assurdo vedere persone in motorino senza casco, eppure… sembrava tutto così normale. Come se su quest’isola la vita scorresse secondo leggi diverse, più leggere, più istintive.
Prassonissi: se il “cosa vedere a Rodi” avesse un nome sarebbe questo.
Uno dei momenti più forti di quel viaggio fu quando arrivai a Prassonissi, all’estremo sud dell’isola. Una lunga striscia di sabbia che separa – o forse unisce – il Mar Mediterraneo e il Mar Egeo. Da un lato onde alte, ideali per il surf, dall’altro acqua piatta e calma. Due mari che si guardano, si sfidano e si accarezzano.
Lì, con il vento fortissimo tra i capelli e le onde che si infrangevano da due direzioni opposte, mi fermai per ore. A guardare. A sentire. A capire quanto può essere potente un luogo, anche quando non dice nulla. Solo vento e mare.
Lo spettacolo dell’isola on the road
Se vuoi davvero scoprire cosa vedere a Rodi, lascia perdere le escursioni organizzate e noleggia uno scooter o una macchina. La vera bellezza dell’isola si trova nei chilometri percorsi senza meta, nelle curve tra le rocce del lato ovest, nei villaggi dove il tempo ha deciso di fermarsi. Come se non bastasse la consapevolezza di avere la fortuna di fare le vacanze in autunno.
Uno dei tratti che più mi ha emozionato è stato il tragitto che collega Monolithos a Kritinia. Una strada panoramica che corre accanto a scogliere a picco sul mare, tra scenari quasi lunari e profumo di macchia mediterranea. Mi fermavo spesso a caso, a scattare foto o semplicemente a respirare.
In mezzo al nulla, c’è il Castello di Monolithos, costruito su una roccia altissima con una vista da brividi. Non c’è bisogno di pagare un biglietto o fare la fila. Sei da solo, col vento in faccia e l’orizzonte davanti.
Le spiagge più belle di Rodi: quelle vere, non solo da cartolina
Rodi ha spiagge per tutti i gusti, ma io, in quella settimana, ho cercato soprattutto quelle più tranquille, meno frequentate, dove potermi sedere in silenzio senza dover lottare per un ombrellone, anche perchè noleggiare un ombrellone a ottobre nonostante i 30° aveva poco senso.

Tra le mie preferite c’è senza dubbio Golden Sand Beach: poco segnalata, un po’ fuori rotta, ma proprio per questo quasi deserta. Sabbia morbida e fine, mare trasparente e qualche capretta qua e là sulle rocce.
Poi c’è Agathi Beach, incastonata tra le rocce, con un’acqua azzurra quasi irreale. Anche lì, pochissime persone a fine ottobre, solo qualche coppia e una famiglia greca che faceva il bagno come se fosse agosto.
Infine, una menzione speciale per la Anthony Quinn Bay, più famosa e turistica, ma ancora in grado di sorprendere. Una baia stretta, protetta da rocce scure, con un’acqua così limpida che vedi i pesci nuotarti accanto anche senza maschera. Perfetta al mattino, prima che arrivi troppa gente.
Se ti piace il mare ampio e la spiaggia lunga, allora ti consiglio anche Tsambika Beach: più affollata ma davvero bella, specialmente nei giorni feriali.
Lindos: non fate il mio errore
Tra le mete classiche da non perdere, Lindos merita sicuramente una visita. Le case bianche, le stradine strette, le ceramiche colorate, l’acropoli in cima alla collina. È un luogo da cartolina che però riesce ancora a trasmettere autenticità, soprattutto se ci vai al mattino presto o verso il tramonto.

Una cosa però ci tengo a dirtela, da viaggiatore a viaggiatore: non salire sull’asino. Davvero. Ogni anno centinaia di turisti si fanno portare su al tempio da poveri animali sfruttati fino allo stremo. La salita è breve, e farla a piedi è un piccolo gesto di rispetto che fa la differenza. Io avevo 20 anni, lo feci solo per incoscenza e curiosità. Mi pentii due minuti dopo esserci salito nel vedere la tristezza negli occhi degli asinelli.
Arrivato in cima, troverai uno dei panorami più belli dell’isola. Il mare che circonda il promontorio, la luce che cambia colore ogni minuto. E poi il tempio antico, le colonne spezzate, il vento. Vale ogni passo, soprattutto se fatto da voi stessi.
Montagna e foreste: Rodi non è solo mare
Una cosa che non mi aspettavo era la varietà dei paesaggi. Rodi non è solo spiagge: c’è montagna, ci sono boschi, sentieri, vallate.
Tra le cose più sorprendenti, ti consiglio di salire sul Monte Filerimos, dove si trova un grande crocifisso panoramico e un sentiero che attraversa pini e cipressi. Da lì puoi vedere tutta la costa nord dell’isola.
Un’altra zona che vale una passeggiata è la famosa Valle delle Farfalle. Anche se a ottobre non ci sono le farfalle (appaiono solo in estate), il sentiero tra i ponticelli di legno, i ruscelli e la natura verde rimane affascinante. Uno di quei luoghi nascosti tutti da scoprire. Fate attenzione e rimanete sempre aggiornati qui per informazioni su aperture/chiusure varie
I tramonti di Rodi: momenti che ti restano dentro
Ci sono viaggi che ricordi per i luoghi, e altri per i momenti. A Rodi, sono stati i tramonti a restarmi dentro.
Ogni sera cercavo un punto diverso da cui guardarli. Dalla spiaggia, da una collina, dal centro della città medievale. Il cielo che cambiava colore, il mare che diventava uno specchio, la temperatura che si abbassava giusto di quel paio di gradi che rende tutto più dolce.
Uno dei più belli l’ho visto proprio dal lato ovest dell’isola (ovvio direte). Non scontato in quanto di turisti da quelle parti non se ne vedevano. Un tramonto da Kymisala Tower è qualcosa che vale la pena vivere.

Perché Rodi è entrata nel mio cuore
Rodi non è perfetta. Ha angoli troppo turistici, qualche bruttura urbanistica, zone un po’ trascurate. Ma è viva, vera, calda, una di quelle isole che ti accolgono senza chiederti niente in cambio. Una vacanza a Rodi riesce a lasciarti qualcosa dentro che le isole più pacchiane non ti danno.
Mi ha regalato sensazioni forti, momenti semplici, un senso di libertà che raramente ho ritrovato altrove. È l’isola dove ho scoperto il piacere di viaggiare, dove ho imparato a perdermi senza panico, dove ho assaggiato la Grecia vera.
Se stai pensando a una vacanza a Rodi, vai. Ma vai con lo spirito giusto: niente corse, niente tabelle. Che tu sia lì per le spiagge più belle di Rodi o una vacanza a Rodi, prova a viverla lasciandoti trasportare. Solo strada, mare e occhi aperti. L’isola farà il resto.
Da 10 anni a questa parte ho visitato quasi tutta l’Europa e l’Asia. Ho fatto del viaggio e della crescita personale un motivo di vita che mi ha portato a scrivere un libro. All’alba dei trent’anni ho deciso di condividere le mie esperienze, sperando di poter aiutare qualcuno a vivere a pieno la propria vita, in viaggio e non.
