Premessa — il contesto personale
Siamo partiti a inizio gennaio, proprio durante le vacanze natalizie. Uno dei miei dubbi più grandi, durante le fasi di prenotazione era: ma cosa fare a Copenaghen in inverno? Non lo sapevo, e il risultato mi ha stupito!
Io e un amico atterriamo all’alba: freddo, pochissimo sonno, ma una voglia enorme di esplorare una nuova realtà. Quel primo giorno lo ricordo come una lunga marcia lieve tra canali e facciate colorate — esattamente il tipo di inizio che ti fa capire subito cosa vedere in 3 giorni a Copenaghen: non solo punti d’interesse, ma l’atmosfera stessa della città, l’ordine, la pulizia quasi Giapponese.
DISCLAIMER:
In questo articolo parleremo della nostra esperienza personale, per cui potenzialmente non condivisa da tutti. Il nostro scopo non è quello di criticare altri. Riteniamo però che leggere un articolo così prima di partire ci sarebbe stato molto d’aiuto, per questo abbiamo deciso di parlarne.
Giorno 1 — il cuore di Copenaghen: canali, piazze e hygge
Appena usciti dall’aeroporto ci siamo lasciati prendere dalla voglia di vedere tutto: abbiamo camminato moltissimo lungo il canale fino a Nyhavn (le case colorate che probabilmente hai già visto in mille foto), dove ci siamo fermati a prendere un caffè caldo con vista barchette — il perfetto contrasto tra il freddo nordico e quel senso di hygge.
Da lì abbiamo proseguito a piedi verso:
- Strøget (la via pedonale per fare shopping e osservare la vita cittadina).
- Il Palazzo di Amalienborg (la residenza reale).
- La Sirenetta (tappa breve ma obbligata, soprattutto per ridere delle scarse dimensioni rispetto alle aspettative).
- Rosenborg e il suo piccolo parco: ideale per una pausa se il cielo si apre.
- Torvehallerne: mercato coperto dove rifocillarsi con specialità nordiche.

Nel nostro itinerario di 3 giorni a Copenaghen questo primo giorno è stato tutto camminate, sguardi e piccoli stop in caffè e mercati: puoi vedere molto a piedi perché la città è compatta e invitante.
Dove dormire?
Copenaghen è eclettica, ma al contempo sobria. In città troverete praticamente ogni tipo di sistemazione possibile, dalle tasche più larghe a quelle, come le nostre, più modeste. Per questo noi scegliemmo di soggiarnare in Ostello. L’ostello (il migliore che abbia mai visto in vita mia) era gigantesco, decine di piani di backpackers, con piscina, sala giochi, karaoke, bar e una grande sala per le chiacchere fino a tarda notte.
L’ostello in questione era lo Steel House Copenaghen vicinissimo al centro e ben collegato. Offre sia la possibilità di dormire in dormitori (anche da 4/6 posti letto), che in camere private con bagno privato.
Giorno 2 — il termovalorizzatore con la pista da sci e la gita a Malmö
Il giorno seguente abbiamo fatto qualcosa di diverso: siamo andati a vedere la «centrale» con la pista da sci sul tetto — il famoso termovalorizzatore CopenHill (Amager Bakke). Non abbiamo sciato (eravamo troppo curiosi e con poco tempo), ma siamo saliti fino in cima: la vista sulla città è assurda e l’idea di un termovalorizzatore trasformato in cima panoramica/pista è qualcosa che rimane impresso. Se vuoi informazioni pratiche su orari o attività (skilift, rooftop, caffè) conviene controllare il sito ufficiale.
Nel pomeriggio abbiamo fatto qualcosa che consiglio se hai due o tre giorni: una gita a Malmö da Copenaghen. Il collegamento via bus è estremamente semplice e economico — noi abbiamo preso FlixBus e abbiamo comprato i biglietti online prima della partenza (pratico e comodo).

By Kateryna Baiduzha – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1235800
Cosa vedere in 7–8 ore a Malmö (consigli pratici)
Se hai solo mezza giornata o una giornata intera a disposizione, queste sono le cose che abbiamo fatto (e che ti consiglio per una visita di 7–8 ore):
- Lilla Torg e Stortorget: le piazze storiche piene di vita e caffè.
- Gamla Staden (il centro storico) e le vie pedonali.
- Turning Torso (per una foto d’architettura moderna) e una passeggiata lungomare.
- Malmöhus (il castello) per un paio d’ore in un museo sulla natura incantevole.
Camminare senza meta per le vie di Malmö è sorprendente: mescola medievale e contemporaneo con grande classe.
Giorno 3 — Il museo delle navi Vikinghe
L’ultimo giorno abbiamo dedicato la mattina a ripassare quelle vie coloratissime — quartieri come Nyhavn e le vie intorno a Christianshavn hanno un’energia diversa sotto il cielo invernale, con luci basse e pochi turisti rispetto all’estate. Avendo il volo la sera tardi, ci siamo concessi una gita che è stata una delle sorprese più belle: il Viking Ship Museum a Roskilde.

Fonte: https://www.vikingeskibsmuseet.dk/
Arrivare a Roskilde è semplice ed è una gita perfetta se hai qualche ora in più: il museo è costruito attorno a cinque navi vichinghe originali recuperate (le Skuldelev ships) e camminare tra quei legni millenari, vedere i restauri e gli spazi di cantiere è stato per me davvero affascinante — ti dà una dimensione tattile della storia vichinga che non ti aspetti. Se ti interessa l’archeologia navale o semplicemente l’atmosfera, vale ogni minuto.
Anche il tragitto in treno è stato affascinante!
Impressioni pratiche e consigli sulla città e i danesi
- Vestiti a strati: anche se fa freddo, la città è fatta per essere vissuta all’aperto. Ci siamo trovati meglio con giacca tecnica, cappello e mani ben protette.
- Mobilità: quello che mi ha colpito è la mobilità incredibile della Danimarca — tutti in bici, a piedi, con una naturalezza che fa sembrare impermeabile anche la pioggia (mi veniva da ridere: sembrava avessero un “gel in goretex” che li rendeva indifferenti al meteo). La cultura della bici non è solo moda: ci sono piste ovunque e la città è pensata per muoversi senza auto.
- Trasporti per escursioni: per andare a Malmö (o al contrario, tornare dal museo di Roskilde) i collegamenti su bus e treni sono frequenti ed economici; per il bus FlixBus puoi prenotare online e spesso trovi ottimi prezzi.
- CopenHill: se ti incuriosisce la “centrale con pista”, salire fino in cima o fermarsi al caffè è già una bella esperienza, anche se non scii.

Quanto costa una viaggio a Copenaghen?
Tutti sanno che Copenaghen, e in generale la Danimarca, sono molto costosi, ma quanto?
Chiaramente tutto va contestualizzato in base alle proprie esigenze e a quanto prima prenotate, ma vedetela così:
- 2 notti in ostello: 130€ in 2, quindi 32,5€ a testa a notte.
- Bus Ticket per andare a Malmo: 20€ a testa A/R
- Museo Vikingo: circa 17€ a testa
- Mangiare fuori: se eviti posti turistici te la cavi con 10/20€ a pasto. Ma idealmente vedetela come l’Italia sotto quel punto di vista, quindi si può spendere poco come moltissimo, anche fino a 100+€ al giorno.
- Mezzi di trasporto: la corsa più economica in Bus sono circa 2,50€ a testa. Poi ci sono pacchetti e promozioni a ore/giorni, ma che non abbiamo usato perchè principalmente abbiamo camminato.
Quindi, idealisticamente, non siamo tanto lontani dall’Italia. Se si fa un viaggio intelligente si riesce a rimanere con spese contenute e a godersi le bellezze della Danimarca senza pesare troppo sul portafoglio. Come sempre, sta a voi e alle vostre possibilità.
Come la vedo io? Non l’ho vista tanto differente da un viaggio qualsiasi in Italia o in Inghilterra, anzi. Certo, non è un viaggio spirituale ed economico come in Thailandia, però basta fare attenzione.

Conclusione — Perchè un itinerario di 3 giorni a Copenaghen non deve essere normale
Copenaghen in tre giorni è un equilibrio tra iconico e quotidiano: puoi spuntare la Sirenetta, Nyhavn e il castello, ma ciò che ti rimane è la sensazione di ordine, pulizia e la gente che vive la città all’aperto, anche in inverno.
Per me la combinazione perfetta è stata: mattine camminanti all’alba (con la città che si sveglia), un pomeriggio di stupore contemporaneo a CopenHill e la parentesi straniera a Malmö, chiudendo con una nota profonda al Museo delle Navi Vichinghe a Roskilde. Se stai pianificando un itinerario di 3 giorni a Copenaghen, mescola luoghi iconici con piccole deviazioni: sono quelle che rendono il viaggio davvero tuo.
Da 10 anni a questa parte ho visitato quasi tutta l’Europa e l’Asia. Ho fatto del viaggio e della crescita personale un motivo di vita che mi ha portato a scrivere un libro. All’alba dei trent’anni ho deciso di condividere le mie esperienze, sperando di poter aiutare qualcuno a vivere a pieno la propria vita, in viaggio e non.
