4 e più consigli per evitare le intossicazioni alimentari in viaggio

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Forse non tutti sanno, ma io sono infermiera e da buon operatore sanitario mi sono occupata di tutta la preparazione medica necessaria per un viaggio lungo 7 mesi. Della coppia infatti, Marco è quello impulsivo e creativo, io invece sono quella razionale e pratica. Per indole, è inconcepibile per me partire per un’avventura del genere senza le giuste precauzioni per le evenienze più generali, come ad esempio per evitare le intossicazioni alimentari.

Vaccini, assicurazione viaggio, kit di sopravvivenza, farmaci da portare in viaggio e da assumere in via preventiva: avevo tutto sott’occhio. 

Chiaramente, alcune cose si possono prevedere, altre invece no. Per questo motivo secondo me è necessario essere preparati il più possibile per evitare situazioni prevenibili. Allo stesso modo però, avere anche una buona dose di consapevolezza: qui nessuno è ‘il Corvo con 3 Occhi’ (sì, sto recuperando Game of Thrones) e quindi non possiamo prevedere tutto.

Se sei interessato alle valutazioni che ho fatto per evitare le intossicazioni alimentari per 7 mesi nel Sud-est Asiatico, leggi l’articolo!

DISCLAIMER:

In questo articolo parlerò della mia esperienza personale, per cui potenzialmente non condivisibile da tutti. Il mio scopo non è quello di criticare altri. Ritengo però che leggere un articolo così, prima di partire, mi sarebbe stato molto d’aiuto, per questo ho deciso di parlarne. Consultate sempre il sito di Viaggiare Sicuri per tutte le ultime novità.

Le cause principali di malessere in viaggio

Durante un viaggio, le cause di malessere possono essere le più svariate: dalle punture di zanzara ad un incidente più serio. Se questo viaggio poi si svolge in paesi del terzo mondo, come in quelli del sud-est asiatico, evitare le intossicazioni alimentari è l’obiettivo comune a tutti i turisti, soprattutto per scongiurare la ‘diarrea del viaggiatore’.

Questa, conosciuta anche come ‘Bali belly’ per via della sua diffusione in destinazioni tropicali come Bali per l’appunto, è causata principalmente da infezioni batteriche o virali, spesso dovute al consumo di cibo o acqua contaminati o troppo piccanti.

I sintomi principali della Bali belly

Sebbene la domanda possa risultare ridicola, la ‘diarrea del viaggiatore’ non si limita all’evacuazione ripetuta, ma spesso è accompagnata da stomaco infiammato con correlati dolori, nausea e vomito, stanchezza e perdita di appetito.

Da un semplice disturbo gastrointestinale quindi, ci possono essere conseguenze anche di una certa entità se non trattato adeguatamente. Se poi ci si trova all’estero, senza farmaci adeguati con sè e dove magari c’è una barriera linguistica che ci impedisce di spiegarsi e comprendersi, spesso si deve ricorrere all’ospedale.

Come evitare le intossicazioni alimentari

Anche se a volte è inevitabile, cercare quantomeno di prevenire le intossicazioni alimentari è possibile.

Primo consiglio: noi personalmente ci siamo rivolti al nostro medico di base spiegando il nostro progetto, la quale ci ha prescritto dei fermenti lattici potenti da assumere 1 bustina/die per un mese prima della partenza. Sarà stata anche questione di fortuna, ma con questo presupposto siamo partiti più sicuri e, effettivamente, non abbiamo mai accusato sintomi di quel tipo.

Per quanto riguarda invece le attenzioni alimentari, ormai è risaputo che l’acqua e gli alimenti contaminati rappresentano le fonti principali di diverse malattie dell’apparato gastrointestinale. In molti paesi del terzo mondo infatti, le scarse condizioni igieniche, le differenze climatiche e la presenza di germi e batteri possono rendere l’acqua e, di conseguenza, gli alimenti che vengono lavati con essa non consumabili.

Se per alcune aree specifiche è necessario osservare regole precise che consigliano di effettuare vaccinazioni dedicate (ne parlo in un altro articolo), per altre invece esistono alcuni semplici consigli da osservare.

Teh Tarik, cosa fare per evitare intossicazioni alimentari

Cosa evitare in Asia

  1. il consumo di verdure crude
  2. il consumo di cibi crudi o semi crudi, in particolare carne, pesce, crostacei o uova
  3. il consumo di acqua del rubinetto o di bevande con all’interno ghiaccio. Fate
    attenzione anche quando lavate i denti! Usate acqua di bottiglia, almeno all’inizio
  4. il consumo di latticini freschi come gelati, creme, latte
  5. cibi esposti a lungo e alla posa di insetti

Su quest’ultimo consiglio in particolare mi sento in dovere di spendere due parole sul cibo venduto nei market locali, ovvero le bancarelle di cibo che troverete ovunque in Asia. Fate attenzione alle varie indicazioni appena citate e osservate dove vanno i locals, se ci vanno anche loro vorrà dire che non è solo una ‘trappola per turisti’ ma che il cibo è buono, gustoso ed economico.

Non evitatele a priori per paura! Io e Marco ci siamo praticamente sempre cibati comprando da queste bancarelle, sarebbe un peccato non considerarle a prescindere, vi perdereste sicuramente parte della cultura alimentare locale.

evitare le intossicazioni alimentari

Cosa non serve evitare

Se sopra abbiamo parlato di cosa evitare in Asia, ora possiamo invece citare cosa possiamo fare a meno di evitare.

Per evitare le intossicazioni alimentari dunque, si può consumare frutta ma solo quella a cui si può togliere la buccia personalmente o che oppure potete lavare accuratamente con vostra acqua di bottiglia. Si consiglia poi di lavarsi sempre bene le mani sia prima che dopo il pasto, di prediligere bevande confezionate e aperte al momento (controllate che i sigilli dei tappi siano effettivamente chiusi! Rischio di vendita di bottiglie riempite) e prediligere cibi ben cotti.

Detto questo, non deve diventare un incubo. Personalmente, durante le prime settimane di viaggio abbiamo seguito ligiamente le varie indicazioni per permettere al nostro corpo di adattarsi all’ambiente, al cibo e alle condizioni diverse dalle nostre.

Dopo un po’ però, abbiamo ceduto al caldo soffocante e abbiamo iniziato a bere qualche bevanda con il ghiaccio e a lavarci i denti direttamente con l’acqua del rubinetto, avendo la premura di evitare di ingoiarla.

Dopo un mese, eravamo diventati dei locals: bevande con ghiaccio, cibo dei market, acqua del rubinetto, non ci faceva più paura niente.

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Cosa fare in caso di intossicazione alimentare

Ahimè, per quante attenzioni si possano avere, non sempre si possono evitare le intossicazioni alimentari.

Se nonostante le attenzioni a cosa evitare in Asia e tutte le precauzioni citate, vediamo che cominciamo a non sentirci bene, niente panico: nel 90% dei casi, i sintomi si risolvono spontaneamente dopo 7 giorni. Serve tuttavia avere a portata di mano fermenti lattici e favorire un’abbondante reidratazione con acqua e bevande zuccherate.

Qualora questo non bastasse, servirà un antibiotico mirato prescritto da un medico o, nei casi avanzati di disidratazione, servirà recarsi in ospedale per la somministrazione di idratazione e farmaci via endovenosa (flebo).

Questo però potrebbe diventare un problema all’estero, per questo motivo ora c’è il quarto consiglio: fornitevi tutti di assicurazione viaggio che copra le spese sanitarie qualora capiti qualsiasi cosa, dal dover chiamare un’ambulanza a dover accedere all’ospedale per x motivi.

Capisco e concordo che in viaggi brevi e in Europa possa risultare non fondamentale pagare un servizio del
genere. Per viaggi particolarmente lunghi e distanti però, io personalmente non partirei senza.

Per fortuna non ci siamo mai ritrovati a doverne usufruire, ma per aiuto divino: in Vietnam infatti siamo caduti in moto (se vuoi sapere com’è successo, leggi questo articolo), ma siamo scivolati praticamente da fermi, per cui il mio ginocchio sinistro si è gonfiato come un pallone ma senza lesioni gravi. Già dopo una decina di giorni ci ridevamo sopra, ma poteva andare molto peggio.

evitare le intossicazioni alimentari

Non siamo consapevoli di quanto possano essere costose le spese sanitarie all’estero, ma lo sono. Se siamo in possesso di un’assicurazione di viaggio però, non servirà mai scoprirlo. Noi scegliemmo Heymondo perchè permette una copertura per lunghissimi periodi, poi il costo è adeguato: noi abbiamo speso circa 500 euro in due per 12 mesi circa. Pur di evitare brutte sorprese, ne vale la pena.

Considerazioni finali

Nonostante la mia preparazione medica, ammetto che durante questi 7 mesi di viaggio la fortuna ci ha aiutati più e più volte e non ci siamo mai ritrovati a gestire situazioni sanitarie complicate. Abbiamo assunto al massimo qualche Tachipirina in caso di febbre, specialmente i primi giorni, per lo sbalzo termico dovuto al caldo e alla passione asiatica di tenere ovunque i condizionatori accesi a cannone. Nulla di più.

Sono però consapevole di essermi informata adeguatamente per cercare di gestire ogni situazione al meglio delle mie possibilità e di questo ne vado fiera, mi ha permesso di vivere il viaggio più tranquillamente. Tornassi indietro, non cambierei una cosa.

Mi raccomando Nuovi Esploratori, viaggiate sicuri, organizzatevi anche voi per evitare le intossicazioni alimentari e godetevi il vostro viaggio in Asia!

Giulia Dal Bianco

Da classica figlia modello a spirito libero in pochi anni. Grazie ai viaggi, ho scoperto diverse culture affascinanti e insieme a loro, una nuova me, più profonda e coraggiosa. Desidero condividere le mie esperienze per dare consigli autentici e permettere a tutti di vivere il proprio viaggio personale, fisico o meno.

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