Avevo sentito parlare mille volte di Lanzarote, dei suoi vulcani, i paesaggi lunari, il mare turchese, i cieli senza nuvole. Finché non ci metti piede però, non puoi davvero capire quanto sia un’isola di una bellezza autentica. Una di quelle isole adatte a tutti: dai più avventurieri e esploratori, a chi un viaggio a Lanzarote preferisce viverlo come vacanza in cerca di diversità e relax.
Meta paradisiaca anche per i lavoratori da remoto. Perfetta come punto d’incontro: da un lato chi lo smart working preferisce farlo a bordo di un Van (proprio come facemmo noi a Tenerife), dall’altro per chi desidera trovare un cafè con WiFi efficiente e veloce a un buon prezzo. Senza trascurare la differenza di tassazione che c’è tra Italia e Spagna!
In questo articolo ti porto con me in un viaggio ad anello, un tour di Lanzarote in 7 giorni, pieno di sorprese, deviazioni improvvisate e avventure indimenticabili.
DISCLAIMER:
In questo articolo parleremo della nostra esperienza personale, per cui potenzialmente non condivisa da tutti. Il nostro scopo non è quello di criticare altri. Riteniamo però che leggere un articolo così prima di partire ci sarebbe stato molto d’aiuto, per questo abbiamo deciso di parlarne.
Il punto di partenza: Arrecife e il suo spirito lento
Sono atterrato ad Arrecife, il capoluogo. Niente di troppo turistico, ma perfetto per iniziare a respirare l’aria vulcanica e guardare il mare per la prima volta. Qui l’aria calda sahariana comincia a scaldare, soprattutto per chi, come me, verrà su quest’isola a ottobre, dopo essersi abituati all’arrivo del fresco in Italia.
Ho ritirato l’auto a noleggio e sono partito subito in senso orario, verso sud.
Consiglio spassionato: serve un’automobile per godersi un viaggio a Lanzarote, i posti più belli infatti non sono raggiungibili con i mezzi pubblici.

Puerto del Carmen: il primo tramonto e il ritmo dell’isola
A Puerto del Carmen ho capito che Lanzarote ha un modo tutto suo di farti rilassare. Mi sono seduto sulla spiaggia a guardare il sole che si tuffava nell’oceano e da quel momento il tempo ha cominciato a scorrere più lentamente. Di sera, tapas e vino locale. Ma sapevo che il meglio doveva ancora venire.
Playa Papagayo: sabbia chiara e mare da cartolina
La mattina seguente, ho puntato dritto verso Playa Papagayo, una delle spiagge più famose e scenografiche dell’isola. L’acqua qui è trasparente in modo imbarazzante, la sabbia morbida, il vento leggero. È perfetta per chi vuole nuotare o semplicemente stendersi al sole a non fare nulla. Ho qui capito perché tutti la mettono in cima alla lista di un itinerario a Lanzarote.

Il parco di Timanfaya: polpo cotto nella lava e paesaggi marziani
Se c’è un luogo che rappresenta l’anima di Lanzarote, è il Parco Nazionale di Timanfaya, un deserto nero di lava e crateri. La cosa più folle? Il ristorante El Diablo cuoce il polpo con il calore naturale del vulcano. L’ho provato: sapore particolare, molto diverso da ciò a cui siamo abituati ma, sinceramente, non so se riproverei lo stesso piatto, sebbene rimanga un’esperienza indimenticabile. Fuori un anziano signore, che sembra fare quel lavoro da una vita, ci fece una dimostrazione con il geyser improvviso che lasciò tutti a bocca aperta.
N.B: se siete amanti di creme per il corpo, unguenti e gel a base di Aloe preparatevi, svaligerete il negozio.

Side quest di viaggio: I canyon nascosti ai piedi dei vulcani
Una delle cose che mi ha colpito di più dell’isola è quanto sia poco mappata nei suoi angoli più selvaggi. Lungo il percorso ho lasciato spesso l’auto per camminare ai piedi dei vulcani, tra i più noti, il Caldera Blanca e il Montaña Colorada. I veri tesori? Canyon e gole nascosti che ho trovato solo grazie all’istinto (e a un paio di escursionisti locali). Tendenzialmente direi che Google Maps lì non serve, basta la voglia di perdersi. Ma a sto giro (e per praticità) vi aiuto: vicino a alla Montagna Blanca c’è Las Grietas, un bellissimo complesso di Canyon dove perdersi e fotografare foto magnifiche.

L’isola La Graciosa e il vulcano La Corona
Un viaggio a Lanzarote non è completo senza i vulcani. Il momento più spettacolare del viaggio è stato quando ho deciso di salire sul vulcano La Corona, nel nord dell’isola. La salita non è dura e, se non ricordo male, adatta a tutti (magari evitate il passeggino). Il panorama dalla cima è qualcosa che ancora oggi mi emoziona a pensarci. Si vede perfettamente La Graciosa, un’isola più piccola e disabitata delle Canarie. Un paesaggio che mescola mare e terra in un equilibrio surreale, soprattutto se consumerete un pranzo al sacco in cima al vulcano!
Famara: la spiaggia dei surfisti e del vento
La spiaggia di Famara è lunga, selvaggia, battuta dal vento. È il paradiso per i surfisti, ma anche per chi, come me, vuole solo camminare lungo la lunghissima spiaggia e fotografarla con l’effetto a specchio del crepuscolo. Ci sono pochi posti in Europa che trasmettono la stessa energia. Famara è uno di quei luoghi che ti fanno sentire minuscolo e incredibilmente libero.

Telamon: il relitto fantasma
A pochi minuti da Arrecife c’è una perfetta meta per il nostro itinerario a Lanzarote per i più avventurieri. Sul lato est dell’isola, giace da decenni il relitto della nave Telamon. È una visione surreale: un gigante arrugginito mezzo sommerso, che si può osservare da vicino. Un ricordo silenzioso e un po’ spettrale del passato marittimo dell’isola, che oggi è diventato un’attrazione per chi come me ama l’esplorazione marittima. C’è la possibilità di entrarci (con cautela e scarpe adeguate) dopo qualche decina di metri di nuotata e credetemi, portatevi degli occhialini o una maschera da snorkeling, ne varrà la pena.

Aggiornamento novembre 2025: a quanto pare, il relitto del mercantile greco Telamon è ancora presente e visibile sulla costa vicino ad Arrecife. Nel 2021 le autorità locali e l’Autorità Portuale hanno discusso nuovamente in merito alla rimozione della nave, ma i piani sono sempre stati bloccati dagli alti costi e dalle complessità burocratiche. Sbigatevi a visitarlo!
Lanzarote e il lavoro da remoto: un paradiso digitale?
Negli ultimi anni ho sentito tante persone parlare di Lanzarote come meta perfetta per lavorare da remoto, e ne capisco il perché: clima perfetto tutto l’anno, connessione internet stabile, spazi tranquilli e caffè con terrazze sul mare. L’isola ha un’energia che stimola la creatività e rilassa i nervi. Non sei in un resort, sei su un altro pianeta, ma con tutti i comfort. Un viaggio a Lanzarote può diventare presto una rivelazione di qualcosa che va oltre la toccata e fuga, ne sono certo.
Che tu stia in un appartamento o in un Van, l’isola sà regalare momenti tranquilli e incredibili, con dell’ottimo cibo, folklore e natura per tutti i gusti.
Conclusione: Lanzarote in 7 giorni è poco, ma è l’inizio
Sette giorni non bastano per scoprire tutto, ma bastano per innamorarsi dell’isola. Il mio consiglio? Lasciati guidare più dal vento che dall’itinerario. Lascia spazio all’imprevisto, segui i sentieri non segnati, parla con la gente del posto, entra nei mercatini, mangia dove mangiano loro. Lanzarote è una terra viva, che pulsa sotto i piedi. Ti regala libertà, silenzio, e un senso di meraviglia che non si spegne al ritorno.
Buon viaggio a Lanzarote, Nuovi Esploratori!
Da 10 anni a questa parte ho visitato quasi tutta l’Europa e l’Asia. Ho fatto del viaggio e della crescita personale un motivo di vita che mi ha portato a scrivere un libro. All’alba dei trent’anni ho deciso di condividere le mie esperienze, sperando di poter aiutare qualcuno a vivere a pieno la propria vita, in viaggio e non.
