Viaggiare in Vietnam in moto: un itinerario da Hoi An a Hanoi tra culture e paesaggi

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Viaggiare in Vietnam in moto è un’esperienza che unisce libertà, scoperta culturale e contatto diretto con paesaggi mozzafiato. Questa forma di viaggio consente di modulare il ritmo secondo il proprio gusto, fermarsi dove più affascina e lasciarsi sorprendere da luoghi meno battuti dai tour tradizionali.

Si tratta di quel tipo di Viaggio che ogni avventurier* dovrebbe fare una volta nella vita. Infatti viaggiare in moto permette non solo di evitare la ressa turistica (e del traffico), ma anche di potersi godere paesaggi incredibili che tendenzialmente un turista non vede.

Organizzare un itinerario in Vietnam in moto richiede però qualche accortezza: condizioni delle strade, stagionalità (evitare la stagione delle piogge nelle zone montuose) e documenti (patente internazionale, assicurazione).

Richiede anche dei consigli fondamentali, consigli che avrei tanto voluto avere prima di approciare a questo tipo di esperienza. A fine articolo farò notare anche delle lacune e dei difetti che ho notato, sperando di garantire a voi un’esperienza più “magica” della mia.

Siete pronti? Ecco i nostri 12 giorni di avventura in moto in Vietnam!

DISCLAIMER:

In questo articolo parlerò della mia esperienza personale, per cui potenzialmente non condivisibile da tutti. Il mio scopo non è quello di criticare altri. Ritengo però che leggere un articolo così, prima di partire, mi sarebbe stato molto d’aiuto, per questo ho deciso di parlarne. N.B: ogni azione compiuta è di propria responsabilità. Quelli in questo articolo sono racconti basati su esperienze che non sempre sono state giuste. Rispettate sempre la legge in qualunque Paese vi troviate.

Preparativi per un itinerario in Vietnam in moto: la parte più importante

Permessi e Documenti: la realtà è amara.

Questo è uno dei punti a cui si fa più fatica a capire l’andazzo.

Nella realtà dei fatti per guidare legalmente in Vietnam occorre la Patente Internazionale modello di Vienna valida 3 anni. Come dicevo nell’articolo ‘Serve la Patente Internazionale in Thailandia?‘, è fondamentale che venga fatta richiesta anticipata (almeno 2 settimane prima della partenza) ad una motorizzazione italiana. Per di più, per essere legali al 100% dovreste avere la patente A1 o A in Italia e farvi apportare il timbro (sulla patente internazionale) su tutti i tipi di patente che avete, altrimenti perde valore.

N.B: la patente Internazionale è fondamentale per viaggiare in Vietnam in moto in quanto senza si rischia che, durante un eventuale incidente, cadano tutte le vostre assicurazioni e diritti, in quanto NON in regola. Quindi fatela.

Patente internazionale per viaggiare in vietnam in moto

Purtroppo la realtà dei fatti è ben diversa. Se cercate in rete infatti trovete decine di opinioni differenti: chi vi dice che a livello teorico basta la Patente internazionale modello di Vienna 1968 e chi invece dice che nemmeno quella basta.

Il consolato del Vietnam dice: “la patente di guida italiana non è valida per condurre veicoli in Vietnam, ma può essere convertita in una patente locale solo con permesso di residenza di almeno 3 mesi e dopo una lunga procedura. Il Vietnam fa riferimento alla convenzione di Vienna … Riferirsi dunque alle autorità italiane per il rilascio della patente internazionale e a quelle vietnamite, una volta sul posto.”

Quindi cosa possiamo o non possiamo fare?

Se mi attengo al Disclaimer sono obbligato a consigliarvi di fare tutto il necessario per essere in regola perchè è giusto così e potrei finirla qui. Ma nella realtà dei fatti vi racconto come ci è andata a noi:

Io avevo la Patente Internazionale e, prima della Thailandia, ero convinto fosse sufficiente per viaggiare in Vietnam in moto. In Thailandia ho scoperto che c’è bisogno del famoso timbro sulla moto (stupido io) e che, a volte, anche se si ha tutto in regola, non basta. Un itinerario in Vietnam in moto ha bisogno di altre considerazioni.

Realisticamente parlando tutti i duemila chilometri percorsi in dodici giorni li feci con la paura di essere fermato. Perchè? Perchè non si capiva cosa fosse possibile fare o meno. Spulciai blog e Reddit vari, ma tutto era il contrario di tutto. Questo itinerario in Vietnam in moto era più complicato del previsto.

Ci fermarono due volte i poliziotti, in entrambe le volte sapete com’è andata? Appena capirono che eravamo occidentali ci facevano segno di ripartire, senza nemmeno controllarci, così che la nostra avventura in moto in Vietnam potesse continuare tranquilla. Assurdo? Probabilmente sì.

Ci fermarono lungo le grandi campagne del centro-vietnamita, dalle parti di Ninh Binh e poco più a sud, dopo Phong Nha. Dai vari blog è emerso che, soprattutto dalle parti del Ha Giang Loop, i poliziotti fermano e multano chiunque, a parte chi in possesso della patente convertita a vietnamita.

Hanoi viaggiare in vietnam in moto

C’è da dire una cosa, qualche milione di VND di multa non cambia la vita (1 milione di Dong sono circa 33€). Quindi, teoricamente parlando è sempre giusto e consigliato fare tutto il necessario per essere in regola, realisticamente invece potreste anche andare tranquilli. Il paesaggio, la cultura e i posti che attraverserete varranno molto di più di una o due multe. State però attenti e prendetevi le vostre responsabilità.

Il nostro viaggio tappa per tappa: da Hoi An a Hanoi passando per Sapa

Non sapevo come fare per viaggiare in Vietnam, la maggior parte della gente comprava a Saigon una moto per venderla a Hanoi, ma noi non volevamo fare in quel modo. Così scrissi a Gianluca Gotto in chat e mi disse che loro per viaggiare da Sud a Nord noleggiarono una moto, spedendo gli zaini ingombranti, riconsegnandola poi a Nord.

Trovai a Hoi An un noleggio fantastico che faceva esattamente quello. Si chiamava Style Motorbike il quale avrebbe spedito a Hanoi i nostri zaini, permettendoci di viaggiare in leggerezza con uno zainetto SUPER basico. Noleggiammo da loro una bellissima Honda CB150, non troppo potente ma perfetta per attraversare le montagne. Il nostro itinerario in Vietnam in moto era pronto.

L’idea era proprio quella di passare per Da Nang, poi Hue. Da lì salire per le montagne a confine con il Laos per poi scendere verso Ninh Binh. Un viaggio veramente incredibile in paesaggi strepitosi.

Arrivo a Da Nang, la “Miami” del Vietnam

  • Dragon Bridge e Golden Bridge: Da Nang vanta il Dragon Bridge che, di sera, sputa fuoco e acqua creando spettacoli notturni lungo il fiume Han. Poco fuori città, il Golden Bridge sorretto da gigantesche mani in pietra a Bà Nà Hills è una passerella sospesa nel cielo inaugurata nel 2018, diventata iconica per foto e panorami.
  • Beach and street food: Da Nang è nota per le spiagge (My Khe) e la scena di street food: mercati notturni come l’Helio Night Market offrono specialità locali, dove vale la pena assaggiare frutti di mare essiccati e snack tipici

Se come noi non amate le città potete anche considerare l’idea di fermarvi solo per qualche ora. Di caratteristico e tipico del vero Vietnam qui, a mio parere, c’è ben poco visto che è la città “dei giovani”.

Hue, antica capitale imperiale

  • Cittadella Imperiale: un posto incredibile e ricco di storia. Must per chi visita Hue e il Vietnam. La cittadella Imperiale è un complesso della Dinastia Nguyen, con cortili e templi; emblema storico di Hue.
  • Street food: nel centro della città ogni sera vengono allestite bancarelle di street food con cibo delizioso, fantastico se accompagnato da una passeggiata sul fiume.

Da Hue a Khe Sanh: attraversando zone rurali e memoria storica

  • Base militare e museo: Khe Sanh Combat Base fu teatro di aspri combattimenti nel 1968; oggi un museo espone cimeli, bunker restaurati e racconta la storia della battaglia.
  • Vinh Moc Tunnels: prima o dopo Khe Sanh, è possibile deviare ai tunnel di Vinh Moc, sistema sotterraneo usato come rifugio durante bombardamenti.
  • Paesaggi su strada: strade di montagna con cascate nascoste, foreste e villaggi remoti. Questo è ciò che vi accompagnerà in questa avventura in moto in Vietnam. A mio parere una delle tappe più belle in quanto si comincia ad addentrarsi nelle foreste pluviali e nelle montagne, con paesaggi incredibili.
Vietnam in moto tour

Da Khe Sanh a Phong Nha: nel cuore delle grotte

  • Grotta di Phong Nha: famosa per il fiume sotterraneo e vaste sale ricche di stalattiti e stalagmiti; parte di un complesso carsico riconosciuto UNESCO
  • Hang Sơn Đoòng: la più grande caverna del mondo situata in quest’area; possibile tour speleologico organizzato con guide specializzate (prenotate con largo anticipo, noi volevamo andare ma i primi posti liberi erano tra 2 anni)
  • Paesaggi su strada: questa è stata una delle tappe più lunghe e dure di tutto il viaggio. Ma allo stesso tempo la più bella e appagante, in un connubio tra foreste pluviali e risaie. Fate attenzione che non sempre le strade sono ben asfaltate!

Da Phong Nha a Thanh Chương: scoperta di una regione meno nota

  • Coltivazioni di tè: nel distretto di Thanh Chương (provincia di Nghệ An) sorgono le cosiddette “isole di tè”: isolette di piantagioni di tè su laghi, con filari di arbusti che creano scenari pittoreschi, sorprendendo il viaggiatore in moto con panorami verdi e ondulati.

Se dovessi consigliare a qualcuno il da farsi consiglierei di andare a Vinh invece che qui. Oggettivamente una cittadina con poco da offrire se non campi, umidità e smog. Non ci tornerei.

Da Thanh Chương a Ninh Binh: compleanno di Giulia tra i Bufali

Non è un itinerario in Vietnam in moto senza Ninh Binh. Ninh Binh è una piccola cittadina tra le risaie, i fiumi e le formazioni carsiche, bellissima sotto ogni punto di vista. Cosa fare? Noi prima di entrare a Hang Mua ci fermammo sul fiume ad osservare dei Bufali. In quel momento chiesi a Giulia: “l’avresti mai detto a Febbraio dell’anno scorso che quest’anno saresti stata qui con dei Bufali in Vietnam?” Scoppiammo a ridere entrambi.

  • Tam Coc e Trang An: escursioni in sampan sul fiume Ngo Dong, con guide che remano coi piedi passando attraverso grotte e templi antichi; è detta “Halong terrestre” per le montagne calcaree emergenti dalle risaie.
  • Hang Mua (Mua Cave): salita di circa 500 gradini che conduce a un punto panoramico sulle risaie e sulle formazioni carsiche; la leggenda narra che l’imperatore Tran usasse questa grotta per osservare spettacoli di danza.
  • Pagoda di Bai Dinh: complesso buddista più grande del Vietnam e del Sud-Est asiatico, con 500 statue di Buddha e la torre alta più di 100 metri; luogo di pellegrinaggio e fotografia.

Da Ninh Binh a Yên Bái: verso le montagne del nord-ovest

La tappa peggiore del Viaggio. Un continuo via e vai di tir, pullman e macchine impazzite. Tendenzialmente si rischia la vita ogni dieci minuti e lo smog qui, grazie alle cave d’estrazione e il traffico, è impressionante. Tappa che modificherei allargando il percorso più a Ovest.

Oggettivamente si passa anche in posti con una bella vista, ma ero troppo concentrato ad evitare che un camion ci investisse. Traffico impossibile qui.

Da Yên Bái a Sapa: la bellezza di montagna

Sapa è il secondo posto più bello del Vietnam a mio parere, immersa nel fresco delle montagne (occhio perchè fa tanto più freddo rispetto al sud) e in un paesaggio vario e colorato. Un vero toccasana dopo un lungo viaggio. Fermatevi almeno due giorni.

Fansipan Vietnam tour in moto
  • Risaie terrazzate di Muong Hoa: un simbolo di Sapa, scolpite sulle pendici del monte Fansipan, splendido trekking tra villaggi Hmong e Dao; stagione migliore primavera-estate per verde intenso, autunno per tonalità dorate.
  • Villaggi etnici e mercati tribali: Cat Cat, Lao Chai, Ta Van sono esempi di insediamenti dove osservare artigianato tessile, costumi tradizionali e partecipare a mercati settimanali (Love Market, Bac Ha Market nei dintorni).
  • Monte Fansipan: “tetto dell’Indocina” a 3.143 m, raggiungibile con trekking di 2-3 giorni o con funivia; offre panorami spettacolari su catene montuose. Fate attenzione al meteo o rischiate di arrivare in cima ed essere immersi nella nebbia come noi.

Da Sapa a Tuyên Quang: la resa dopo l’incidente.

L’obiettivo era di arrivare a Ha Giang per fare il celeberrimo Ha Giang Loop. Quella mattina pioveva, eravamo infreddoliti e stanchi. Lungo la nostra strada, su un tratto sporco e mal asfaltato, mi ritrovai a terra con la moto. Fortunatamente cademmo a una velocità irrisoria e da soli, provocando solo delle leggere contusioni a entrambi (soprattutto alla povera Giulia).

Questo evento ci fece cambiare idea sui giorni da lì in avanti. Complici anche i mille dubbi sui quotidiani controlli da parte della polizia e la paura di essere multati (o peggio), decidemmo di andare verso sud, ad Hanoi. Ci fermammo a Tuyên Quang, una cittadina dove non c’è poco niente da fare e che non mi sento sicuramente di consigliare. Aveva dei buoni ristoranti dove, in uno di essi, ci dissero di essere i primi occidentali, quindi figuratevi. Se volete qualcosa estremamente fuori dalle rotte allora andateci!

Da Tuyên Quang a Hanoi: l’arrivo desiderato.

Dopo le montagne, la natura e il poco traffico devo dire che arrivare ad Hanoi e ritrovarsi uno dei peggiori traffici del mondo genera molto contrasto.

Hanoi offre tutto: dai templi a quintalate di street food, dalla cultura millenaria al moderno smog, da chi balla in riva a un lago a treni che attraversano bar.

Noi sapevamo solo una cosa: eravamo contenti di essere arrivati e poterci finalmente fermare per qualche giorno. Il viaggio in moto è stata una delle esperienze più belle di sempre, ma preparatevi ad essere distrutti giornalmente. Tra dolori alla schiena, spalle e fondoschiena il traffico diventerà quasi l’ultimo dei vostri problemi.

Vietnam in moto esperienza

La strada per Hanoi poco prima di cadere

Considerazioni, critiche e traffico vietnamita.

Questo tipo di Viaggio va, innanzitutto, voluto e cercato. Se volete la comodità e poco stress forse è meglio fare il classico giro turistico con i vari mezzi (treni, bus) che vi porteranno in giro per il paese comodamente. Se invece volete fare qualcosa di diverso, attraversare luoghi di storia unici, con foreste pluviali, risaie e tribù indigene allora fa per voi.

Quando passerete nelle zone più remote vi accorgerete che viaggiare in Vietnam in moto vuol dire anche essere esposti ai local. I local, soprattutto quelli isolati nelle montagne, quando vedono un occidentale sono abituati ad associarlo ai nostri “”amici”” americani. Sappiamo tutti cosa gli americani hanno fatto in questo meraviglioso paese.

Quindi senza molti giri di parole: preparatevi a non essere trattati proprio benissimo. Viaggiare in Vietnam in moto vuol dire anche queste esperienze.

Più di una volta qualcuno, quando ci vedeva passare, alzava il dito medio, altri invece addirittura ci sputarono, urlando qualcosa in vietnamita. È sbagliato? Probabilmente sì, ma chi siamo noi per giudicarli? Vittime di ingiustizie uniche e ignoranti (in modo benevolo) per colpa dell’isolazione dal resto del mondo.

Il traffico vietnamita invece è qualcosa a cui non sarete mai pronti. Dopo aver guidato in Thailandia, Malesia e così via, pensavo di essere pronto, ma non lo sarò mai, nemmeno a tornarci.

Dovrete essere pronti a dimenticarvi come si guida, perché o vi adattate (quindi usando clacson a go go) o finirete per arrabbiarvi inutilmente.

Preparatevi a tir che arrivano contromano verso di voi, persone che non rispettano alcuno stop o precedenza e ad essere trattati come insetti invisibili.

Se prendete consapevolezza di queste cose allora vi adatterete e ve la godrete. Se non lo farete, subirete solo quelle che ai nostri occhi sono “ingiustizie”, senza riuscire ad amare l’esperienza.

Purtroppo do questi consigli dopo averne sofferto, pianto e, purtroppo, capito troppo tardi.

State attenti, rispettate le regole e godetevi una delle esperienze più altalenanti, divertenti e soddisfacenti della vostra vita, nuovi esploratori.

Marco Orioni

Da 10 anni a questa parte ho visitato quasi tutta l’Europa e l’Asia. Ho fatto del viaggio e della crescita personale un motivo di vita che mi ha portato a scrivere un libro. All’alba dei trent’anni ho deciso di condividere le mie esperienze, sperando di poter aiutare qualcuno a vivere a pieno la propria vita, in viaggio e non.